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Fare un vino autentico è la missione che mi spinge ogni giorno al lavoro in vigna e in cantina. “Autenticità” significa per me riuscire a esprimere al massimo nei miei vini il territorio di Marsala.
Catarratto, Grillo, Nero d’Avola e Merlot (una vigna di mio padre): queste sono le varietà che coltivo. La maggior parte dei vigneti sono situati quasi di fronte alla Riserva naturale delle Isole dello Stagnone di Marsala. Sono inna-morato di questo territorio, dove godo della brezza marina e del sole caldo della Sicilia, dello spettacolo dei riflessi delle Saline e della vista mozzafiato sulle Isole di Favignana, Levanzo e Marettimo.
Rispettare l’autenticità del territorio significa che in vigna faccio pochi trattamenti di zolfo e rame contro le ma-lattie della vite – i trattamenti li decido in base alla piovosità dell’annata ma soprattutto considerando il grado di umidità in vigna.
Gli interventi in vigna sono decisi volta per volta. È importante per me fare vino con uva di qualità, sana. In caso di annate non buone, faccio la cernita dei grappoli. La qualità, non la quantità, è ciò che conta per produrre un buon vino, che si fa in vigna.
In cantina tutte le fermentazioni avvengono spontaneamente. Utilizzo poca chimica, ovvero aggiungo – solo per alcuni vini – pochissimi solfiti nella fase del pre-imbottigliamento. Per questi vini pratico anche il controllo delle temperature, perché il rischio del blocco del processo di fermentazione è alto. Penso sia una pratica necessaria qui in Sicilia, dove nel periodo di Agosto-Settembre le temperature arrivano ai 35°-40°C.
Altri vini li faccio senza aggiunta di solforosa e senza controllo della temperatura. Ogni anno decido come fare, per-ché produrre il vino non è una scienza esatta!